Display LCD e OLED: scopriamo entrambe le tecnologie su iPhone
- Cos'è un display LCD?
- Tutti i tipi di LCD
- LCD a matrice attiva e passiva
- Cos'è un display OLED?
- Come funziona un display OLED?
- Cos'è un pannello digitalizzatore?
- Che differenza c'è di prestazioni tra LCD e OLED?
- Tabella di identificazione display
- Perché il display dell'iPhone si danneggia?
- Il display dell'iPhone può essere riparato?
- È possibile cambiare il display negli iPhone impermeabili?
- Prenota il cambio vetro iPhone a Milano
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Quest'articolo è stato aggiornato il giorno: sabato 30 ottobre, 2021
Siete possessori di un iPhone ma tra sigle astruse tipo LCD, LED, OLED e QLED non riuscite a capire che display monta il vostro telefono?
Non preoccupatevi!
Leggendo questa pagina scoprirete senza problemi che tecnologia c'è dietro allo schermo del vostro amato iPhone, e come fare in caso di riparazione!
Buona lettura!
Cos'è un display LCD?
LCD è l'acronimo dell'inglese Liquid Crystal Display, ovverosia Display a Cristalli Liquidi.
È una tecnologia che
sfrutta le proprietà di particolari cristalli, chiamati cristalli liquidi, in grado di cambiare polarità della luce che li attraversa.
In pratica, i
cristalli liquidi agiscono come un vero e proprio filtro, permettendo il passaggio o meno di una certa radiazione luminosa a seconda del campo elettrico applicato su di essi.
Datosi che
i cristalli liquidi possono passare rapidamente da una fase cristallina a quella liquida, possono perciò essere applicati su una superficie piatta, formando quindi un campo visivo in pochissimo spessore.
Ciò è molto utile per produrre display adatti ad essere installati in oggetti o componenti portatili, come ad esempio i cellulari, i tablet, i notebook od anche gli orologi.
I display LCD
sono stati la prima tecnologia consociuta dall'uomo che ha permesso di abbandonare gli ingombranti cannoni catodici per la visualizzazione di immagini elettroniche.
Il loro primo uso pratico risale al 1965, mentre il loro successo commerciale è cominciato a fine anni '70, subendo poi un incredibile aumento di produzione a partire da fine anni '80.
Attualmente sono ancora tantissimi i dispositivi elettronici che montano
un display LCD e, sebbene la tecnologia OLED stia prendendo sempre più piede nel mercato, i display a cristalli liquidi sono ancora i più diffusi in ogni ambito, anche per il loro costo ormai molto contenuto.
La scoperta dei cristalli liquidi non fu opera di un'azienda o un comparto sperimentale aziendale, ma fu una casuale intuizione di un botanico, l'austriaco Friedrich Reinitzer.
Nel 1888, studiando
le proprietà del benzoato di colesterile, scoprì che il composto ottenuto poteva variare di colorazione al variare della temperatura, per poi ritornare del colore originario.
La scoperta rimase di nessun uso pratico fino al 1965, quando l'ingegnere statunitense George Heilmeier costruì il primo display a LCD della storia.
Tutti i tipi di LCD
Un LCD di tipo riflettivo
Gli LCD non sono tutti uguali, ma si dividono essenzialmente in tre categorie:
- Display LCD riflettivi;
- Display LCD trasmissivi;
- Display LCD transriflettivi
I display LCD riflettivi sono i più semplici da costruire, ed anche quelli più economici.
Il loro
funzionamento necessita di una fonte di luce esterna al display, come ad esempio quella solare oppure di una lampada artificiale: la luce dell'ambiente viene riflessa grazie ad uno specchio posto dietro l'LCD stesso e, polarizzata, viene restituita per la visione dell'immagine.
Sono LCD a bassissimo consumo di corrente elettrica, eccezionali ad esempio per essere installati su orologi da polso digitali.
Il loro più grande svantaggio è che, non avendo una fonte di luce autonoma, non funzionano al buio, oppure in condizioni di scarsità di luce.
I display LCD trasmissivi invece hanno
un pannello di luce integrato sul retro del display stesso (backlight), che proietta i fotoni attraverso il film di cristalli liquidi, polarizzando quindi i colori.
Il vantaggio di questo tipo di LCD è che
possono operare anche in condizioni di buio totale o scarsità di luce, consumando però molto di più rispetto ad un display LCD riflettivo.
Un altro problema degli LCD trasmissivi è che sotto una forte fonte luminosa, come ad esempio la luce solare, diventano ben poco leggibili.
I display LCD transriflettivi sono stati progettati per superare i limiti dei display trasmittivi, incorporando un pannello specchiante davanti al backlight, in grado sia di
far passare i fotoni della lampada che di riflettere quelli provenienti dall'ambiente esterno.
Il risultato così ottenuto permette di unire il meglio di LCD riflettivi e trasmittivi, ed è attualmente la tecnologia più installata in tutti gli LCD presenti sul mercato.
LCD a matrice attiva e passiva
Un pannello LCD di un iPhone 5 con incollato il film digitalizzatore
Tutti gli LCD sono formati da segmenti che formano a loro volta una matrice di pixel, ossia punti d'informazione del colore.
Il segnale elettrico che serve a far
polarizzare i singoli pixel proviene da un circuito esterno che nei monitor più semplici è collegato direttamente ad ogni singolo segmento.
Nei display più complessi, collegare il circuito ad ogni segmento è fisicamente improponibile, per cui
i contatti sono applicati in maniera differente, creando due categorie a seconda della tecnologia scelta: display a matrice passiva o display a matrice attiva.
La scelta dell'una o dell'altra tecnologia cambia drasticamente la qualità e la fluidità di animazione del display, e pertanto è considerata fondamentale e caratterizzante.
Nei display a matrice passiva i contatti elettrici sono applicati
non sui singoli pixel ma sulle linee e sulle colonne del segmento.
Questo sistema permette di unire facilmente diversi segmenti senza creare troppa confusione progettuale, ma ha il grande svantaggio che può essere controllato solo un pixel per volta: gli altri pixel delle righe e delle colonne dovranno 'ricordare' il loro stato di colore fino a che non arrivi il loro turno (refresh).
Ciò causa visivamente il noto 'effetto scia' delle immagini in movimento,
specie quelle veloci: gli oggetti che si spostano rapidamente sembreranno 'lasciare una scia', visivamente fastidiosa per i nostri occhi.
Anche il contrasto massimo ottenibile da questa tecnologia non è esaltante, e raramente si riesce ad ottenere un punto di nero apprezzabile.
Tali problemi peggiorano all'aumentare della complessità del display, e del suo numero totale di pixel.
I primi display LCD trasmittivi e transflessivi erano tutti a matrice passiva, e con essi erano equipaggiati (ad esempio) il primo Nintendo Gameboy, il Sega Gamegear, tutti i portatili laptop dei primi anni '90 ed anche tutti i cellulari di quel periodo.
I display a matrice attiva invece risolvono il problema del refresh con un componente hardware aggiuntivo, il pannello
TFT (Thin Film Transistor).
Come il nome lascia suppore, tale sottilissimo film di condensatori riesce a memorizzare la posizione dei singoli pixel mentre gli altri vengono aggiornati, eliminando la fastidiosa scia delle immagini in movimento ed aumentando moltissimo il contrasto e la nitidezza generale del pannello.
I display a matrice attiva cominciarono ad essere prodotti industrialmente verso la prima metà degli anni '90, ed in pochi anni hanno totalmente soppiantato quelli a matrice passiva.
Attualmente qualsiasi modello di iPhone con schermo LCD monta una tecnologia transflettiva a matrice attiva.
Cos'è un display OLED?
Un display OLED (Organic LED) è uno schermo che, invece che polarizzare la luce di una fonte esterna attraverso i cristalli liquidi, genera direttamente luce colorata grazie alle tecnologia LED (Light Emitting Diode).
Un LED è un componente elettronico molto particolare: in sostanza è un diodo, quindi capace di polarizzare il passaggio di un dato flusso elettronico, ma con la caratteristica di
emettere spontaneamente luce.
L'emissione di luce è derivata dal passaggio di elettroni attraverso la giunzione P-N, ovverosia lo stesso fenomeno che fa divenire un componente attivo un transistor: due zone di materiale semiconduttore opportunamente modificato nella struttura molecolare (drogato) sono separate da un sottile strato di ossido, che si assottiglia quando è percorso da un flusso elettronico.
Quando viene raggiunto un dato punto fisico, gli elettroni superano la zona di giunzione passando la barriera d'energia che - teoricamente - non potrebbero superare: è il fenomeno quantistico dell'effetto tunnel, che fa funzionare tutti i diodi ed i transistor.
Nel LED, questo passaggio di elettroni genera un fenomeno specifico: avviene emissione di fotoni, quindi luce.
Inizialmente i LED erano disponibili solo con luce emittente rossa, poi verde: ci vollero molti anni e molta ricerca per arrivare a produrre, a fine anni '80, anche i LED in colorazione blu, completando così la sintesi RGB.
Attualmente, la capacità tecnologica è arriva al punto da poter produrre un piccolissimo componente con tre diodi unificati in rosso, verde e blu, in grado quindi di riprodurre milioni di colori dell'iride.
Come funziona un display OLED?
Un display OLED è essenzialmente uno schermo multi-strato, differente dalla sua controparte LCD non tanto per metodologia costruttiva, ma per principio di funzionamento: nel display OLED la luce viene spontaneamente emessa dai diodi che formano la matrice di pixel, e non c'è bisogno di un pannello backlight.
Un display OLED si chiama 'organico' poiché la struttura dello schermo è fatta di sottilissimi strati di polimero organico ad alto contenuto di carbonio, estremanente flessibile ma resistente.
La matrice dei pixel formata dai diodi viene ricavata direttamente sul film organico, grazie a precisissimi cannoni elettronici, che eseguono dei micro-solchi come se fosse una vera e propria nano-litografia.
L'alto contenuto di carbonio del film dei diodi normalmente dovrebbe far produrre luce bianca, ma è possibile polarizzare i fotoni drogando opportunamente il materiale semiconduttore.
Sono così prodotti tre film con tre matrici di pixel di colore, secondo la sintesi RGB: rosso, verde e blu.
Tali film sono messi tra altri film che servono per permettere il passaggio elettrico e l'immissione degli stessi nelle lacune, concludendo con uno strato riflettente che serve da catodo.
Anche il display OLED è quindi composto da molti strati sovrapposti, e il grado di tecnologia raggiunto è talmente alto che lo spessore totale di un generico display moderno non supera i 300 nanometri.
Il processo costruttivo a sovrappozione è una tecnica relativamente recente: fino a non molti anni fa i display a principio LED usavano invece la tecnica dell'affiancazione, in cui le celle dei singoli pixel erano per l'appunto messe vicine l'una all'altra, e non sovrapposte.
Cos'è un pannello digitalizzatore?
Un pannello digitalizzatore è uno speciale film trasparente applicato su un display LCD o OLED, con lo scopo di digitalizzare (cioè convertire in un segnale elettrico intelligibile per un computer) la posizione di un dato punto premuto dalle nostre dita sul display.
In pratica, il digitalizzatore - o digitizer, in inglese - serve a 'far capire' alla CPU interna del nostro iPhone in che punto specifico di un matematico piano cartesiano è puntato in nostro dito (od anche una penna digitale).
Il digitalizzatore svolge quindi la stessa funzione del mouse o della trackpad, con la sola differenza che tali dispositivi sono puntatori continui (il cursore è sempre presente sul display), mentre il nostro dito... Decisamente no.
Esistono due tipi di digitalizzatori presenti al momento sul mercato: i digitalizzatori resistivi ed i digitalizzatori capacitivi.
I digitalizzatori resistivi fuzionano secondo il principio della resistenza meccanica: due sottili ed elastici film elettroconduttivi sono posizionati parallelamente tra di loro, con un piccolissimo spessore d'aria a distanziarli.
Lo schema di un touchscreen di tipo resistivo
Quando l'utente tocca lo schermo, i due film
si toccano, indicando alla CPU l'esatto punto cartesiano, digitalizzando quindi la posizione.
I digitalizzatori capacitivi invece lavorano sul principio della differenza di capacità elettrica: sul pannello digitalizzatore viene fatta scorrere una bassissima tensione elettrica, così bassa che non è percettibile dalla nostra pelle.
Sotto il film in cui scorre la tensione, c'è un altro sottilisimo film formato da piccolissimi condensatori: quando l'utente tocca il display, la sua pelle (conduttiva) crea una differenza di capacità nella tensione elettrica superficiale che scorre per il pannello, che viene quindi subito rilevata dai condensatori, che a loro volta invieranno le coordinate della posizione alla CPU.
Entrambe le soluzioni presentano vantaggi e svantaggi: i pannelli resitivi sono decisamente più robusti di quelli capacitivi, e possono essere usati indifferentemente all'aperto o al chiuso, anche con i guanti o con qualsiasi altro oggetto anche non conduttivo.
Sono quindi utilizzati molto nei totem elettronici e negli sportelli ATM, ed in generale ovunque ci sia bisogno di praticità e robustezza.
Lo schema di un touchscreen di tipo capacitivo
Come svantaggi, i digitalizzatori resistivi sono decisamente più ingombranti e pesanti di quelli capacitivi, hanno un tempo di latenza maggiore e, soprattutto, non possono essere integrati con la tecnologia multitocco.
I digitalizzatori capacitivi sono invece molto più delicati ma anche molto più leggeri, la loro latenza è molto inferiore e possono implementare senza problemi la tecnologia multitocco.
Soprattutto quest'ultima caratteristica è considerata fondamentale nel campo della telefonia, rendendo di fatto i digitalizzatori capacitivi lo standard per la produzione di display per dispositivi mobili.
Ogni versione di iPhone sinora prodotta, a prescindere dal tipo di display, include un digitalizzatore capacitivo multitouch.
Che differenza c'è di prestazioni tra LCD e OLED?
Essenzialmente, le due tecnologie lavorano con presupposti differenti per ottenere però gli stessi risultati, ovverosia: colori nitidi e ben definiti con display spessi pochi millimetri.
Gli LCD hanno
un grave handicap, comparati agli schermi OLED: hanno bisogno di un pannello integrato LED per l'emissione di luce, il backlight, che rende il loro spessore maggiore rispetto agli OLED.
Anche la loro estrema fragilità e l'impossibilità di assumere forme differenti da quella standard rettangolare o la pochissima flessibilità del pannello giocano un ruolo di primo piano nel decretarne la scelta come monitor da installare su un dispositivo estremamente compatto e suscettibile di cadute od urti come l'iPhone.
Dall'altro lato, i monitor LCD presentano una luminosità massima migliore agli OLED, un costo di fabbricazione attualmente ancora molto inferiore e una durata operativa massima decisamente superiore.
Dal canto loro, gli OLED
possono essere prodotti in lamine sottilissime, ed anche flessibili; hanno un'eccellente saturazione dei colori, grande contrasto e il loro angolo di visuale può arrivare quasi fino ai 90°, garantendo quindi una perfetta visibilità in pressoché ogni circostanza.
Ancora, i pannelli OLED possono virtualmente essere prodotti in qualsiasi forma, anche non perfettamente rettangolare: questo è un vantaggio per gli smartphone di recente costruzione, in cui il design 'borderless' impone schermi sinuosi, spesso arrotondati agli angoli.
Parlando di iPhone, comunque, è bene precisare che il livello di qualità produttiva degli LCD di Apple ha raggiunto altissimi standard: da iPhone 7 in poi, Apple ha implementato la tecnologia 'in-cell' nei propri pannelli LCD, ottenendo un significativo aumento di contrasto e saturazione riducendo al contempo lo spessore ed il peso del display.
Tale sensibile avanzamento tecnologico ha visto il proprio apice con l'avvento di iPhone XR del 2018: per la prima volta nell'elettronica consumer, Apple ha trovato il modo di arrotondare gli angoli di un display LCD senza comprometterne la luminosità periferica, con risultati eccellenti.
Nella vita di tutti i giorni, solo un occhio veramente esperto può quindi accorgersi della differenza tra un display LCD di un iPhone di ultima generazione e un display OLED di un iPhone X o versioni successive.
Ancora confuso? Qui c'è la tabella!
Se non sai dire con esattezza quale tecnologia monta il tuo iPhone, qui c'è una chiara tabella che ti leverà ogni dubbio a riguardo.
La tabella è aggiornata sempre all'ultima versione del telefono prodotta.
Ricordati però di una cosa importante: un conto è il nome commerciale del tuo telefono (ad esempio, iPhone 6), un altro conto è il model number dello stesso.
Il model number è quel codice identificativo differente sia dal codice IMEI e sia dal numero seriale, che identifica il modello generale del telefono.
Lo trovi serigrafato su ogni iPhone, e comincia sempre con una lettera A seguita da quattro cifre.
Siccome identifica un modello di produzione e non un singolo dispositivo, il model number può variare da paese di distribuzione ad un altro, quindi possono esserci più modelli totalmente uguali distribuiti però con un model number differente.
Sempre tornando all'esempio dell'iPhone 6, il suo model number è A1586 per la distribuzione europea e gran parte di quella mondiale, mentre per quella americana e canadese è più frequente la A1533.
Anche se il model number cambia, le due distribuzioni sono assolutamente identiche.
Per essere quindi assolutamente sicuro del tuo modello di iPhone, tieni sempre in considerazione il model number e non il nome commerciale.
Modello | Model number | Tipo display | |
iPhone 11 Pro Max | A2161 A2218 A2220 |
OLED | |
iPhone 11 Pro | A2160 A2215 A2217 |
OLED | |
iPhone 11 | A2111 A2221 A2223 |
LCD | |
iPhone XR | A1984 A2105 A2106 A2108 |
LCD | |
iPhone XS Max | A1921 A2101 A2102 A2104 |
OLED | |
iPhone XS | A1920 A2097 A2098 A2100 |
OLED | |
iPhone X | A1865 |
OLED | |
iPhone 8 | A1863 |
LCD | |
iPhone 8 Plus | A1864 |
LCD | |
iPhone 7 Plus | A1661 |
LCD | |
iPhone 7 | A1660 |
LCD | |
iPhone 6S Plus | A1634 |
LCD | |
iPhone 6S | A1633 |
LCD | |
iPhone 6 | A1549 |
LCD | |
iPhone 6 Plus | A1522 |
LCD | |
iPhone 5S | A1533 |
LCD | |
iPhone 5C | A1532 |
LCD | |
iPhone 5 | A1428 |
LCD | |
iPhone 4S | A1387 |
LCD | |
iPhone 4 | A1349 |
LCD | |
iPhone 3GS | A1325 |
LCD | |
iPhone 3G | A1324 |
LCD | |
iPhone | A1203 |
LCD |
Perché il display dell'iPhone si danneggia?
Come ogni cosa esistente in natura, di sintesi o meno, anche il display dell'iPhone può rompersi se gli viene applicata la giusta energia nel punto giusto.
Qualsiasi modello di iPhone, a prescindere dalla natura del display (LCD o OLED che sia) incorpora un vetro di protezione in silicato chiamato Gorilla Glass.
Tale materiale protegge efficacemente il delicato pannello LCD o OLED, rendendone quindi sicuro l'utilizzo giornaliero, ma non vuol dire che il telefono possa subire qualsiasi genere di urto o caduta.
La struttura simil-cristallina del del Gorilla Glass
se sollecitata con una quantità eccessiva di energia (come avviene durante una caduta) si crepa: tali crepe possono essere immediatamente vibili oppure sono talmente piccole che non sono osservabili dal nostro occhio.
Le micro-crepe modificano la struttura di tutto il vetro, indebolendolo e creando dei 'canali di passaggio' per qualsiasi altra sollecitazione energetica.
Molte micro-crepe presenti su tutto il vetro, magari formatesi nel corso del tempo e degli urti o cadute (anche di modesta entità), possono così essere messe in contatto tra di loro in qualsiasi momento, anche da una piccola caduta accidentale, spaccando così tutta la struttura.
Un vetro di protezione rotto, oltre che pericoloso per l'incolumità dell'utilizzatore, è una porta d'accesso ad aria e polveri, che possono danneggiare il delicato pannello LCD o OLED dell'iPhone.
In alcuni casi, l'energia della caduta è talmente elevata che a rompersi non è solo il vetro di protezione, ma il pannello LCD o OLED stesso: in questo caso, l'immagine a video risulta deformata, disturbata, annerita in più parti o del tutto assente.
Datosi che il sottile film digitalizzatore è incollato direttamente al display in quasi tutti i modelli di iPhone, un forte urto o caduta a volte può danneggiarlo, rendendolo non più funzionale.
In questo caso, l'utente sperimenta l'impossibilità di usare il digitizer normalmente, con aree del display insensibili, poco sensibili o addirittura che immettono impulsi digitali autonomamente, rendendo veramente complicato l'utilizzo dell'iPhone.
Il display dell'iPhone può essere riparato?
I display moderni degli iPhone, siano essi LCD oppure OLED, sono strutture coese, composte da un unico blocco chiamato display assembly.
Il display assembly di un iPhone corrisponde al vetro di protezione unito tramite un adesivo ottico trasparente al pannello LCD o OLED, a cui è stato applicato il film digitalizzatore.
Nei display LCD, il display assembly è completato da un pannello LED per la retroilluminazione (il backlight).
I vari circuiti di controllo
della matrice di pixel sono incorporati nel display stesso, che è collegato alla scheda madre per mezzo di cavi flessibili (flex cable).
In molti modelli di iPhone, il display assembly incorpora anche
i circuiti passivi della videocamera frontale, dello speaker della microcornetta, del tasto home.
Data la struttura coesa di vetro di protezione, pannello LCD/OLED e digitalizzatore, un danno ad uno qualsiasi di questi tre componenti genera un danneggiamento totale di tutto il display.
Purtroppo, non è possibile riparare un pannello LCD/OLED rotto, così come non è possibile riparare un film digitalizzatore danneggiato.
L'unica soluzione possibile per riportare l'iPhone ad un corretto funzionamento è quella di sostituire tutto il display assembly danneggiato con uno nuovo e funzionante.
Ecco perché non si dovrebbe parlare di 'riparazione' ma di 'sostituzione' del vetro o del diplay rotto.
Detto questo, ora le buone notizie: il costo di sostituzione di un generico display per iPhone è solitamente molto contenuto, e l'intervento è di norma eseguito in breve tempo da un tecnico professionista.
Datosi che il display di un generico dispositivo elettronico è un puro componente passivo (cioè è controllato da altri componenti attivi, come la CPU), è possibile sostituirlo senza troppi problemi anche più di una volta, senza ripercussioni sull'utilizzo del telefono.
È possibile cambiare il display negli iPhone impermeabili?
Alcuni iPhone, come ad esempio i modelli della famiglia iPhone 7, iPhone 8 e iPhone X/XS/XR hanno una certificazione IP67 od IP68, che li rende impermeabili (entro certi limiti) all'acqua e resistenti alle polveri.
Tale impermeabilità
è ottenuta attraverso il perfetto incastro strutturale del display alla scocca portante e l'utilizzo di uno specifico biadesivo resistente all'acqua.
La rottura del vetro di protezione fa cessare immediatamente la protezione dall'acqua e dalle polveri, esponendo l'iPhone all'attacco ossidante dei liquidi e dell'aria.
Eventuali deformazioni della scocca ed ammaccature varie degli angoli
(anche minime) possono compromettere la giusta aderenza del display assembly alla struttura, rendendolo non più idoneo alla sua certificazione IP.
Il cambio del display in questi modelli si presenta quindi più complesso: è necessario non solo sostituire il display rotto, ma riposizionare un nuovo biadesivo e regolare la scocca, tramite dimatura, affinché sia perfettamente aderente al nuovo modello.
Qualsiasi cambio display di un telefono iPhone con certificazione IP67 o IP68 dovrebbe essere rifinito con un'analisi dell'impermeabilità finale, da eseguirsi preferibilmente con campana sottovuoto.
Quindi ricorda che...
- Il display dell'iPhone può essere di due tipi: con tecnologia LCD o con tecnologia OLED;
- La tecnologia LCD si basa sull'uso di cristalli liquidi in grado di polarizzare una fonte di luce esterna, mentre la tecnologia OLED prevede l'emissione diretta di luce dai diodi LED del display;
- I display LCD consumano meno energia, sono meno costosi e poco pià luminosi degli OLED, che però risultano più saturi di colore, con più contrasto e possono essere prodotti anche in forme non rettangolari;
- Tutti gli iPhone con display LCD montano uno schermo a matrice attiva;
- Il digitalizzatore è il componente che permette di trasformare in segnale elettrico il tocco delle dita sul display;
- Tutti gli iPhone montano un digitalizzatore di tipo capacitivo;
- Con la produzione industriale attuale, LCD/OLED, digitalizzatore e vetro di protezione vengono incollati insieme in una struttura assemblata coesa;
- Un danneggiamento ad un pannello LCD/OLED, oppure a un altro elemento del display assembly non può essere riparato, ma deve essere sostituito tutto il componente;
- iPhone con certificazione IP67 o IP68 necessitano di trattamento particolare in fase di riparazione, con test impermeabilità
Hai bisogno d'aiuto con il display del tuo iPhone a Milano?
Possiamo aiutarti.
A Milano siamo specializzati nell'analisi e nella sostituzione dei vetri e display rotti di iPhone, per qualsiasi modello sinora prodotto.
Possiamo eseguire il cambio del tuo LCD/OLED assembly o vetro protettivo iPhone, senza perdere nessuno dei tuoi dati ed assicurandoti il miglior servizio possibile al miglior prezzo di mercato.
Ogni cambio include inoltre un check-up completo del tuo iPhone, con analisi elettrica e pulizia ed igienizzazione del dispositivo.
Abbiamo sempre disponibili display nuovi per ogni modello di iPhone, e ricordati che, sei hai molta fretta, puoi richiedere il servizio espresso in 30 minuti: serviamo quasi tutte le zone di Milano!
Offriamo solamente servizio in loco in tutta Milano, non abbiamo una sede fisica: ciò ci permette di farti risparmiare i costi e garantirti prezzi e tempi d'intervento eccezionali!
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Preparazione del dispositivo
Prima di portarci il tuo iPhone per l'intervento o di consegnarlo ai nostri tecnici per il ritiro, è necessario che tu esegua i passaggi qui sotto riportati.
Il completamento di tutti i passaggi assicurerà la massima protezione dei tuoi dati sensibili e permetterà al laboratorio di lavorare al meglio e servirti nel minor tempo possibile.
Se il tuo iPhone non si accende più, cerca di completare il maggior numero possibile di passaggi:
- Esegui un backup dei tuoi dati
Se usi iCloud per eseguire la copia di sicurezza periodica dei tuoi dati, collega il tuo iPhone ad una rete Wi-Fi, collegalo alla presa d'alimentazione e poi vai su Impostazioni > ID Apple, iCloud, iTunes e App Store > iCloud > Backup iCloud e tocca "Esegui backup adesso".
Se usi iTunes per il backup in locale, collega il tuo iPhone al Mac/PC, apri iTunes, vai nella schermata riepilogativa del tuo iPhone e clicca su "Effettua backup adesso"; - Rimuovi il codice di blocco dello schermo
Vai su Impostazioni > Touch ID e codice (solo Codice se non hai un iPhone con la funzionalità Touch ID), immetti il tuo codice di sblocco e poi tocca "Disabilita codice". Metti ancora una volta il tuo codice di sblocco; - Rimuovi Trova il mio iPhone
Assicurati che il tuo iPhone sia collegato ad una rete dati 3G/4G oppure ad una rete Wi-Fi, quindi vai su Impostazioni > ID Apple, iCloud, iTunes e App Store > iCloud > Trova il mio iPhone e tocca l'interruttore per disattivarlo. Ti verrà richiesta la password del tuo Apple ID, mettila per disattivare Trova il mio iPhone; - Rimuovi qualsiasi bumper, cover o pellicola protettiva del tuo iPhone
I dispositivi in lavorazione devono entrare il laboratorio senza accessori, custodie o pellicole protettive: rimuovi qualsiasi elemento esterno al telefono prima di consegnarlo per la lavorazione